Mercoledì, 22 Marzo 2023

Giornata mondiale dell’acqua e la siccità in Europa: un inverno eccezionalmente secco e mite colpisce il sud e l’ovest dell’UE

L’UE fa la sua parte: da gennaio entrate in vigore le nuove norme sull'acqua potabile per ridurre rifiuti e rischi per la salute

In occasione della Giornata mondiale dell’acqua e della Conferenza delle Nazioni unite sull’acqua, in programma a New York dal 22 al 24 marzo, e in vista della prossima relazione di sintesi del gruppo di esperti intergovernativi sui cambiamenti climatici, il Centro comune di ricerca della Commissione ha pubblicato una nuova relazione sulle siccità in Europa, da cui emerge che la maggior parte dei paesi del sud e dell’ovest dell’UE sono colpiti da una siccità causa di preoccupazioni crescenti per l’approvvigionamento idrico, l’agricoltura e la produzione di energia.

A causa di un inverno eccezionalmente secco e mite, si riscontrano anomalie già considerevoli nell’umidità del suolo e nella portata dei fiumi, specialmente in Francia, in Spagna e nel Nord Italia. L’accumulo di neve nella regione alpina è stato ben al di sotto della media, persino a quella dell’inverno 2021-2022. Il risultato sarà una riduzione sostanziale del contributo dello scioglimento delle nevi alle portate dei fiumi nella regione prealpina nella primavera e all’inizio dell’estate 2023.

Le precipitazioni delle prossime settimane saranno cruciali per determinare l’andamento della siccità attuale e dei suoi effetti. L’Europa e la regione mediterranea potrebbero andare incontro a un’estate estrema, simile a quella del 2022. La relazione raccomanda un monitoraggio attento e un uso appropriato dell’acqua, come pure l’attuazione di strategie di adattamento settoriali mirate e una cooperazione rafforzata, in quanto si prevede che tali modelli climatici e metereologici saranno più frequenti in futuro.

Condizioni climatiche più calde e secche del normale si manifestano anche nel sud e nell’est della regione mediterranea, dove una grave carenza di precipitazioni colpisce il Maghreb e la Turchia, come evidenziato nel bollettino MARS del Centro comune di ricerca sull’Africa del Nord. Il Centro comune di ricerca fornisce informazioni in tempo reale sulla siccità grazie agli osservatori europeo e mondiale sulla siccità (EDO e GDO), facenti parte del servizio di gestione delle emergenze di Copernicus. Il Centro inoltre è responsabile del bollettino MARS, una relazione periodica sulle colture agricole, la cui prossima pubblicazione avverrà a breve. Per maggiori informazioni è possibile iscriversi alla newsletter del Centro di conoscenza per la gestione del rischio di catastrofi.

Durante la conferenza delle Nazioni unite sull’acqua, l’UE unirà gli sforzi per fronteggiare la crisi mondiale dell’acqua e garantire la sicurezza idrica a tutti, annunciando 33 impegni ad agire subito, compreso quello sulla resilienza alla siccità.

Nuova normativa UE sull'acqua potabile

Su tutto il territorio comunitario sono in vigore le nuove norme previste dalla direttiva proposta dalla Commissione Ue nel 2018 e applicabili dal 12 gennaio 2021, che puntano a garantire un miglioramento della qualità attraverso limiti più severi per le sostanze inquinanti e ad agevolare il consumo dell’acqua dal rubinetto rispetto a quella in bottiglia. La nuova direttiva è applicabile dal 12 gennaio 2021, ma i ventisette Stati membri hanno avuto un anno di tempo per recepirla nel proprio diritto nazionale.

Su tutto il suolo comunitario sono applicate le stesse regole sul piano della protezione dei cittadini da sostanze inquinanti e microplastiche. Sono stati proprio i cittadini dei 27 Paesi membri Ue a richiedere una revisione della direttiva attraverso l’iniziativa Right2Water, ribaltando il concetto di controllo end-of-pipe (alla fine della conduttura) per attuare un approccio basato sul rischio e sulla misure di prevenzione all’origine. È per questo motivo che sono stati rivisti al ribasso i limiti per le sostanze contaminanti come bisfenolo A, clorato e clorito, acidi aloacetici (HAAs), microcistine-LR, PFAS e uranio, anche in modo più severo rispetto alle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms)

Con l’adozione della direttiva rivista nel 2020 è stato conferito all’Agenzia europea per le sostanze chimiche un ruolo-chiave per garantire che da tubature e rubinetti passino solo sostanze sicure. Da qui può partire il vincolo a garantire la fornitura gratuita di acqua negli edifici pubblici e l’incoraggiamento ad attività private (ristoranti, mense e servizi di catering) a permettere ai clienti di scegliere acqua dal rubinetto gratuitamente o a basso costo.

A questo proposito, è cruciale non solo l’aspetto ambientale ma anche quello economico per quanto riguarda il miglioramento della qualità dell’acqua potabile dal rubinetto. Secondo le stime dell’esecutivo comunitario la riduzione del consumo di acqua in bottiglia può aiutare le famiglie in Europa a risparmiare più di 600 milioni di euro all’anno. Ma la questione dell’accesso universale all’acqua potabile va di pari passo con la disponibilità e la lotta agli sprechi. Ecco perché la direttiva sull’acqua potabile rivista impone agli Stati membri di migliorare l’accesso in particolare per i gruppi vulnerabili – rifugiati, comunità nomadi, senzatetto – affrontando il problema della perdita di acqua durante la distribuzione, che si attesta al 23 per cento di tutta quella trattata a livello comunitario.

Fonte e immagine: Ufficio stampa della Rappresentanza in Italia della Commissione europea (Pixabay) – Euronews (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente – Commissione europea)