Mercoledì, 01 Febbraio 2023

Turismo: norme di trasparenza e di accesso ai dati per le regioni e le città al fine di regolamentare gli affitti a breve termine

Gli affitti di alloggi a breve termine rappresentano quasi un terzo dell'offerta totale di alloggi turistici nell'UE, e ciò è stato potenziato dall'aumento delle piattaforme online. Nel corso di un dibattito promosso dalla commissione Risorse naturali del Comitato europeo delle regioni (CdR), i leader locali e regionali hanno discusso le implicazioni di una tendenza che, nel corso degli anni, ha creato opportunità per i viaggiatori, le PMI e le economie locali, in particolare nelle zone rurali, ma ha anche sollevato preoccupazioni nelle grandi città europee che affrontano flussi turistici eccessivi e una crescente domanda di alloggi a prezzi accessibili.

Libero accesso ai dati e maggiore trasparenza per dare ad ogni territorio, dalle grandi città alle comunità rurali, gli strumenti di cui hanno bisogno per trovare il giusto equilibrio per regolare le piattaforme online di noleggio a breve termine come Airbnb. Queste sono le principali richieste che le città e le regioni europee hanno rivolto alle istituzioni dell'UE, che stanno attualmente elaborando nuove norme tanto attese in materia di affitti a breve termine.

Le richieste e le preoccupazioni dei leader locali sono state raccolte in un progetto di parere adottato nel corso della riunione. Il relatore Roberto Ciambetti (IT/ECR), presidente del Consiglio regionale del Veneto, ha sottolineato che "gli affitti a breve termine sono emersi rapidamente negli ultimi tempi, offrendo opportunità sia per gli ospiti che per i viaggiatori. Questo quadro dell'UE potrebbe contribuire a promuovere un ecosistema turistico più equilibrato e incoraggiare i viaggiatori a rivolgersi alle città più piccole e alle comunità rurali, il che a sua volta allevierebbe la pressione sulle grandi città ".

La logica che ha portato alla proposta di un nuovo regolamento dell'UE sulla condivisione dei dati per gli affitti a breve termine è stata ricordata dal rappresentante della Commissione europea, Amaryllis Verhoeven (DG GROW): le norme proposte affrontano la questione della trasparenza attraverso un quadro di governance giuridica, al fine di rendere la condivisione dei dati il più semplice possibile ed il più efficace possibile. Una migliore trasparenza porta a una migliore definizione delle politiche, ha affermato, e il nuovo quadro dovrebbe funzionare non solo per le grandi imprese ma anche per le più piccole, in quanto ci sono circa 700 piattaforme attive nel mercato europeo degli affitti a breve termine.

 I dati mostrano che nel 2022 il settore del turismo ha recuperato significativamente dagli effetti della pandemia. Nei primi nove mesi dello scorso anno, 450 milioni di pernottamenti sono stati spesi in letti prenotati attraverso una delle quattro principali piattaforme di economia collaborativa online (Airbnb, Booking.com, Expedia Group, Tripadvisor), con un aumento del 57,4 % rispetto al 2021. Il Veneto, insieme a Lombardia, Toscana e Lazio, è fra le regioni italiane dove i turisti hanno effettuato il maggior numero di prenotazioni usando le piattaforme online: fra 2 e 4 milioni di notti (dati Eurostat aprile-giugno 2022).

Nel novembre 2022 la Commissione europea ha presentato una proposta tanto attesa di regolamento sulla raccolta e la condivisione dei dati relativi ai servizi di locazione di alloggi a breve termine. La proposta, originariamente prevista per il primo semestre dello scorso anno, è 

stata presentata dopo una consultazione pubblica che ha raccolto un numero particolarmente elevato di risposte.

Il parere "Servizi di affitto di alloggi a breve termine: il bilanciamento delle esigenze delle comunità locali, degli imprenditori e dei viaggiatori", elaborato da Roberto Ciambetti, è previsto per l'adozione durante la sessione plenaria del CdR del marzo 2023.

Fonte: Comitato europeo delle Regioni

Foto: Comitato europeo delle Regioni

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